Dopo l’esplosione della pandemia tutto è cambiato. O forse no?
Ciò che è più importante, insito nella natura umana, è restato immutato, perché la voglia di viaggiare, esplorare, scoprire nuove culture, nuovi posti, resiste a tutto.
Ciò che è in fase di mutazione, è il modo di pianificare e vivere un viaggio.
A partire dalla maggiore consapevolezza ed attenzione al proprio impatto sul territorio e sulle comunità locali, prediligendo contesti che presentino una sostenibilità sociale ed ambientale.
Anche le mete cambieranno: resteranno le mete classiche e i viaggi esotici, ma i viaggi locali e le destinazioni meno conosciute saranno più apprezzati.
Il Viaggiatore del futuro desidererà assaporare ancora il piacere delle piccole cose, come l’importanza del contatto con la natura e la necessità del relax, riscoprendo l’importanza dei viaggi con la famiglia e con gli amici a 4 zampe.
Maggiore sarà l’uso della tecnologia per sentirsi più tranquilli durante l’organizzazione e più sicuri durante il viaggio, utilizzando sempre più smartphone e tablet (prenotazione e pagamento da mobile), prediligendo strutture che adottano sistemi di check in a distanza (check in on line).
Si vorrà viaggiare di più ma facendo sempre attenzione al rapporto qualità prezzo.
La flessibilità la farà da padrona: ci sarà più attenzione alle condizioni di cancellazione e alla possibilità di spostamento delle prenotazioni. Verrà prediletto il last minute e verranno utilizzate maggiormente le assicurazioni di viaggio.Fra i must dei viaggi del futuro: sicurezza e pulizia, alle quali verrà dedicata una particolare attenzione.
Un altro trend sarà il viaggiare lavorando. Dopo la “scoperta” dell’opportunità dello smart working, applicabile a molti settori e mestieri, si è capito che non è necessario svolgere il lavoro dallo stesso luogo. Quindi si potranno allungare i viaggi di lavoro per prendersi dei momenti di piacere, così come allungare i viaggi di piacere per fare dei soggiorni di lavoro.